When the stars go blue

Mi hanno spento la cattedrale. Quella che si vede dalla mia finestra, un cattedralone medievale che impera in mezzo alla città. Una delle poche cose dell'Inghilterra che le ricordano di avere, anche lei, una storia. Una storia, che, come per tutti, per la gran parte non le piace, e che vorrebbe tappare nel dimenticatoio e bruciare. E poi ti spunta così, all'improvviso, al centro di un paesino dell'Hertfordshire. Pop.

Stasera me l'hanno spenta. Il rosone a nord, sul lato sinistro. Rimane acceso fino all'1, di notte, e mi fa compagnia al punto che nemmeno tiro giù le tende. Mi lascio addormentare dal suo sguardo ancora vigile.

Mi turba che stasera no.

Non so se me ne sarei accorta se domani Mr. Darcy non se ne andasse.
Niente di melodrammatico, va solo via quattro giorni con i suoi amici. Quattro giorni.
Perché mi sembrano così tanti? Perché mi sento così quando lui non c'è?

Così che nemmeno saprei dire.
"Così" è l'ultima parola che mi viene in mente prima che il pensiero si fermi sulla soglia delle labbra e, travolto da una conosciuta inquietudine, si spenga in un lungo respiro.

Mi manca come non ricordo mi sia mai mancato un essere umano.
No, non è vero. Un altro essere umano ha avuto l'arroganza di mancarmi così, tanti, tantissimi anni fa. Immagini di cui non ho ricordi, solo frasi, percezioni, confuse, violente, ammiccanti.
Al punto che se Mr. Darcy va via per quattro giorni, torna tutto a galla.
Una piccola me che bussa di nuovo alla porta del cuore.

Non pensavo che mi sarei mai potuta lasciar conoscere da qualcuno al punto, compromettermi con qualcuno al punto da resuscitare questa recondita nostalgia.

"Et serves animae dimidium meae", implorava Orazio a proposito del suo grande amico Virgilio.

Sempre, tutti i giorni. Tutti i giorni conserva, preserva, salva colui che è la metà dell'anima mia.

Ahhhhh sento già i bisbiglii in sala, "Ma questo è un post d'ammmore, omioddio!".

Bè, sì.

PS La cattedrale alla fine me l'hanno accesa.

When the stars go blue (Live) - Ryan Adams