The Yellow Sweater

The Yellow Sweater è un ritratto che Picasso dipinge nel 1939 di una sua donna, Dora Maar, ed è anche la mia opera preferita in assoluto.

L'ho scoperta per caso (come sempre, nel caso delle migliori scoperte. La parola giusta forse è serendipità, ma non mi ci soffermerò oltre in questa sede) a Berlino, nel 2009, in vacanza con la scuola, parte di una collezione privata che tratteneva alcuni Picasso, Magritte e Klee.

Non mi soffermerò nemmeno sulle varie evoluzioni dell'arte di Picasso, per le parti tecniche rimando a chiarimenti nettamente migliori di quelli che potrei fornire io. Basti sapere che in quel periodo lui era rientrato in Spagna, e sono gli anni appena precedenti a Guernica e alla Seconda Guerra Mondiale.

Sono gli anni successivi al periodo del cubismo, attraverso il quale Picasso desidera e cerca di riprodurre l'oggetto delle sue opere nella loro totale interezza, non solo secondo una prospettiva: in parole povere, tenta e vuole cogliere la totalità della cosa che ritrae, non solo un pezzo alla volta.


The Yellow Sweater, Pablo Picasso, 1939, collezione privata.

Nel caso di Dora Maar, tutte le volte a me fa impazzire lo sguardo che lui riesce a cogliere di questa donna. Un occhio è ripreso nella visione laterale, ed è come teso in un'altra direzione, fuori dal quadro, perso nell'intimità dei suoi pensieri, e guida, come una segnaletica, all'altro occhio, quasi frontale, enorme, spalancato, che che sembra ricambiare gli occhi dello spettatore.

I colori annegano nelle tonalità del grigio, e la prospettiva è di una donna catturata in un momento totalmente intimo, totalmente suo, in cui sembra che guardi chi la sta guardando, ma in realtà il suo cuore, che dirige lo sguardo, è rivolto altrove, in un mondo che a noi non è dato conoscere.

Amo questo quadro perché Picasso ha saputo cogliere l'essenza dell'animo della donna che ama. Ha saputo guardare il fondo della sua personale solitudine senza violarla, facendoci arrivare alle porte del suo sguardo; ha saputo cogliere le sue Colonne d'Ercole, ma togliendosi il coraggio di valicarle.

Ha colto la sacralità della sua donna, che non saprei dire se sia esteticamente bella o di cui non saprei spiegare il fascino.

Ma so dire che, da quando l'ho scoperta, quegli occhi mi inchiodano ogni volta che la guardo; come se Picasso avesse voluto dire "Conosco il tuo segreto", ma avendo la delicatezza di non svelarlo.



Commenti