#bookshelf: Mio fratello, Daniel Pennac

Ne ho letto metà in treno ieri sera ad andare e metà oggi a tornare. Un libro che, se lasciato respirare, si beve in un paio d'ore.

Pennac come sempre conciso, chiacchierino, salace, leggero, prendendo a pretesto la morte di suo fratello, ne racconta la vita, ne racconta il rapporto e il loro rapporto con la letteratura.

Forse quest'ultima cosa mi ha più commossa. L'arte, in varie sue forme, mi ha spesse volte riconciliato il cuore, ammansito la mente, infuso coraggio e compassione; mi ha preso per i capelli e allontanata dall'orlo di profondi baratri.

E allora, alla fine di questo gioiellino, non posso fare a meno di chiedermi: la letteratura, la musica, il cinema, il teatro... Hanno davvero il potere di salvarci la vita o almeno di riconciliarci con la morte?






Commenti